Ormai Dubai è una città che va di moda soprattutto tra coloro che vorrebbero mettersi in proprio, aprire un’attività innovativa e non subire l’enorme pressione fiscale che vige in Italia. Non a caso gli Emirati Arabi rappresentano un paradiso fiscale a cui possono rivolgere le proprie attenzioni coloro che vorrebbero usufruire di vari vantaggi e risparmiare sull’attività svolta. Proprio qui è il punto di raccolta degli investitori provenienti da tutto il mondo.
Eppure, nonostante la grande popolarità del posto, non sono in tanti a capire cosa bisogna esattamente fare, quali sono i passaggi da effettuare per aprire una società a Dubai (approfondisci di più qui https://danielepescaraconsultancy.com) e quali sono le procedure burocratiche da effettuare. Cerchiamo, quindi, di capire quali sono i vantaggi e gli svantaggi di avviare un’azienda negli Emirati Arabi, perché si tratta di una scelta conveniente e come farlo.
In primo luogo bisogna sapere che ci sono 3 opzioni principali per coloro che vorrebbero aprire una propria azienda negli Emirati Arabi Uniti.
- Realizzare un’azienda nella Free Zone di Dubai
- Dar vita a Limited Company fuori dalla Free Zone di Dubai
- Aprire una delle tante Dubai Offshore Company all’interno della Free Zone.
La guida per aprire una società a Dubai
Anche i passaggi da effettuare per aprire la società non sono tanti.
- Si deve scegliere attentamente la tipologia della società che si vuole aprire, perché sbagliando i criteri di selezione si rischia d’iniziare con il piede errato, aprire l’azienda sbagliata e correre dei seri rischi successivamente. Ognuna delle tipologie citate sopra ha sia i propri vantaggi che svantaggi.
- A questa scelta si aggiunge anche la necessità di capire in quale zona conviene aprire l’azienda e dove occorre situare il proprio ufficio. Difatti, non tutte le zone permettono di aprire tutte le tipologie di società in quanto ogni territorio ha delle proprie particolarità sia per quanto riguarda l’infrastruttura disponibile, sia in relazione alla possibilità di business.
- Fatto questo si deve scegliere il nome della società stando attenti a far sì che il nome non replichi quello di altre aziende. Inoltre il nome non deve offendere in alcun modo la morale pubblica esercitata negli Emirati Arabi Uniti.
- A questo punto si richiede la licenza commerciale, conosciuta come Business trade licence. Quest’ultima varia a seconda della tipologia di business che si intende effettuare. Tale licenza ha un costo di circa 600 euro, ma se si vuole aprire un’azienda offshore non occorre avere questa licenza.
- Ottenuta la licenza per poter fare gli affari negli Emirati Arabi bisogna trovare un ufficio. A Dubai e in altre città del Paese sono davvero tanti gli uffici che si possono affittare, ma bisogna tenere a mente che i costi sono variabili a seconda della zona. Generalmente, un ufficio di dimensioni medie in una Free Zone ha un costo di affitto pari a 4000 euro circa.
- Alla nuova azienda dev’essere collegato un conto bancario, preferibilmente appartenente a una banca che opera sul territorio.
- Infine si registra l’attività, si intende l’approvazione e una volta che quest’ultima viene data ci si può mettere al lavoro.
Tra queste la cosa più importante è sicuramente la licenza. Quest’ultima viene fornita comunque abbastanza facilmente, le richieste non sono tante e le autorità locali valutano soprattutto la capacità economica del soggetto, in quanto fondamentale per il sostentamento della società.
Questi passaggi possono essere effettuati da soli, così come è possibile affidare il lavoro a un team di specialisti che faranno tutto in autonomia. Molto dipende da quanto si è disposti a spendere in termini di soldi, tempo ed energie. Le spese saranno ovviamente maggiori affidando il lavoro a un team di professionisti, ma in genere entrambe le soluzioni vanno bene.
Per poter continuare l’attività è necessario rinnovare la licenza.